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essere hikikomori, finite le riprese del documentario sui giovani in clausura: lo vedremo su sky documentaries. essere hikikomori. la mia vita in una stanza è il documentario scritto e diretto da michele bertini malgarini e ugo piva che racconta di quattro giovani – eva, alessandro, alessio e davide – che hanno scelto di scomparire. il documentario, che andrà in onda su sky documentaries nel 2022, diventa così la straordinaria occasione per questi quattro ragazzi di raccontarsi e realizzare quello che in fondo è il loro sogno: uscire dalla condizione di clausura in cui si trovano prigionieri. hikikomori è un termine giapponese che significa stare in disparte, isolarsi. ed è questo che, nelle loro stanze o cantine, gli hikikomori fanno: cercano rifugio da una società ipercinetica, dalla quale si sentono aggrediti e dove molto spesso la famiglia viene vissuta come un peso e la scuola come un luogo distante. è un fenomeno in grande crescita che si è drammaticamente accentuato con il lockdown. solo in italia sono registrati più di 100.000 casi di giovani che vivono nell’autosegregazione. anche i genitori degli hikikomori subiscono il peso di questo problema ed è per questo che, oltre alle storie dei protagonisti, nel documentario saranno presenti anche interviste a loro e ad esperti in materia, quali elena carolei e marco crepaldi, rispettivamente presidentessa e fondatore dell’associazione hikikomori italia.

Essere Hikikomori. La mia vita in una stanza è il documentario scritto e diretto da Michele Bertini Malgarini e Ugo Piva che racconta di quattro giovani – Eva, Alessandro, Alessio e Davide – che hanno scelto di scomparire.
Il documentario, che andrà in onda su Sky Documentaries nel 2022, diventa così la straordinaria occasione per questi quattro ragazzi di raccontarsi e realizzare quello che in fondo è il loro sogno: uscire dalla condizione di clausura in cui si trovano prigionieri.
Hikikomori è un termine giapponese che significa stare in disparte, isolarsi. Ed è questo che, nelle loro stanze o cantine, gli hikikomori fanno: cercano rifugio da una società ipercinetica, dalla quale si sentono aggrediti e dove molto spesso la famiglia viene vissuta come un peso e la scuola come un luogo distante.
È un fenomeno in grande crescita che si è drammaticamente accentuato con il lockdown. Solo in Italia sono registrati più di 100.000 casi di giovani che vivono nell’autosegregazione.
Anche i genitori degli hikikomori subiscono il peso di questo problema ed è per questo che, oltre alle storie dei protagonisti, nel documentario saranno presenti anche interviste a loro e ad esperti in materia, quali Elena Carolei e Marco Crepaldi, rispettivamente presidentessa e fondatore dell’associazione Hikikomori Italia.